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18
Giugno

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Find Your Doctor sbarca all'università di Milano-Bicocca

18 Giugno 2015

Esplorare opportunità professionali e prospettive di carriera al di fuori dei tradizionali percorsi accademici. «Altro che una sconfitta!». Parola di Eva Ratti. Trentadue anni e un dottorato di ricerca in astrofisica, è la mente di Find Your Doctor.

Dopo il successo della conferenza tenuta nel mese di novembre a Pisa (vedi la notizia), la nostra project manager ha incontrato ieri all'Università degli Studi di Milano-Bicocca un gruppo di dottorandi e PhD in Fisica, Scienze dell'Educazione e Scienze della Formazione per «Invitare i ricercatori a vagliare soluzioni post graduate alternative a quelle strettamente accademiche e a vedere in queste un'opportunità e non uno smacco».

«Negli ultimi anni - dichiara l'ideatrice di FYD - il numero dei dottori di ricerca è aumentato, eccedendo di gran lunga le capacità del mondo accademico di offrire a tutti loro prospettive di carriera. Questo ha portato molti ricercatori a rendersi disponibili su un mercato del lavoro che, il più delle volte, si è dimostrato incapace di assorbire adeguatamente e sfruttare appieno tali risorse». Il risultato? «Ricercatori avviliti e un mondo imprenditoriale che pare non avere ancora compreso appieno la portata di questo cambiamento. Find Your Doctor si inserisce proprio in questo contesto, nel tentativo di fornire una risposta concreta a queste difficoltà. Alla base del nostro progetto c'è infatti la profonda convinzione che l'apertura dei giovani al mercato rappresenti un'opportunità unica per avvicinare la ricerca alle imprese ed aumentare il potere di penetrazione del sapere nella società».
Idea, questa, non lontana da quella di Laura Formenti - docente e coordinatrice del dottorato di ricerca in Educazione e Comunicazione della Bicocca, nonché promotrice dell'evento dello scorso venerdì – e di Emanuele Serrelli – ricercatore, educatore e counsellor con un PhD in Educazione e Scienze della Comunicazione – che nel corso della mattinata in università hanno sviluppato un'interessante riflessione intorno al concetto di social innovation.

«L'interesse per gli argomenti trattati è stato alto e la risposta alla nostra iniziativa molto positiva – sottolinea Eva Ratti - Personalmente, credo sia molto utile riflettere sul tema del dottorato con i diretti interessati, in un'ottica di valorizzazione del singolo e delle sue potenzialità. Per questo ci auguriamo di riuscire a proporre a breve un ciclo di incontri intorno a queste tematiche, in grado di coinvolgere un numero sempre maggiore di dottori e dottorandi. Perché è nell'incontro e nel confronto che risiedono le chiavi del successo».